Centenario AM: a Piacenza torna a rombare il motore di un caccia G-91R

L’aereo, appartenuto al 2° Stormo, tornerà a volare in occasione del Centenario dell’Aeronautica Militare.

Centenario Aeronautica restauro G91R
Personale AM esegue la messa in moto di un caccia G-91R in fase di restauro presso la base aerea di Piacenza.

Lo scorso mese di marzo, al distaccamento aeroportuale di Piacenza, è stato rimesso in moto il turbogetto Bristol Siddeley "Orpheus" 803-02 di un cacciabombardiere G-91R, appartenuto al 2° Stormo, con sede a Treviso-Sant'Angelo e utilizzato come ricognitore fotografico.

L’aereo è in corso di restauro per essere rimesso in condizioni di volo, in vista delle celebrazioni del Centenario della Forza Armata, il 28 marzo 2023 oltre che per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio storico aeronautico dell'Arma Azzurra.

Il progetto di recupero ha visto la luce sin dal mese di ottobre 2021, mentre i lavori veri e propri sono iniziati a gennaio 2022, grazie alla collaborazione tra l'azienda Callegari Srl e l'Aeronautica Militare, con tecnici e specialisti provenienti, in particolare, dal 1° Reparto Manutenzione velivoli di Cameri (No), dal 3° Reparto Manutenzione Aeromobili e Armamento di Treviso, dal 6° Stormo di Ghedi (Bs) e dal 61° Stormo di Galatina (Le). Fondamentale anche il sostegno della ditta ACS e di altre piccole e medie aziende italiane.

Centenario Aeronautica restauro G91R

La sfida più stimolante è stata attualizzare procedure e attrezzature non più in uso da circa 30 anni. Il jet, progettato negli anni Cinquanta dall'ingegner Giuseppe Gabrielli, è stato, infatti, completamente smontato, per essere rimontato solo dopo la completa revisione di tutti i singoli componenti mentre i lavori sono stati preceduti da un’attenta analisi di tutta la documentazione, tecnica e storica, del velivolo.

Il caccia tornerà a volare anche grazie alla collaborazione tra gli ingeneri dell'Aeronautica Militare e l'Ente Nazionale Aviazione Civile (Enac).

Centenario Aeronautica restauro G91R

Il Fiat G.91R era un aereo monoposto, monoplano e monoreattore, da attacco al suolo e ricognizione fotografica, grazie a un sistema di fotocamere installate nel musetto. Dotato di ala a freccia, raggiungeva una velocità massima di 1.045 km/h, per un'autonomia di circa 1.900 Km.

Vincitore di un concorso bandito dalla NATO nel 1953 per un caccia tattico leggero di produzione europea, in Italia restò in servizio fino all'aprile del 1992 quando, con una cerimonia ufficiale all'aeroporto di Treviso-Sant'Angelo, allora sede del 2° Stormo, l'ultimo velivolo (il MM 6413) passò il testimone al nuovo caccia AMX.

Del G-91, soprannominato "Gina", furono realizzati oltre 750 esemplari in diverse versioni, comprese quella biposto da addestramento "T" (Trainer) e la variante bimotore "Yankee" che prendeva il nome dall'unica presa d'aria a forma di "Y" che alimentava i due turbogetti General Electric J85.

Dal 1963 al 1982, infine, una speciale versione PAN, alleggerita, dotata di sistemi di generazione di fumi, bianchi e colorati e dipinta con la caratteristica livrea blu, equipaggiò il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico "Frecce Tricolori" con sede a di Rivolto (Ud). Questa stessa livrea sarà applicata al G-91R in fase di restauro.

Centenario Aeronautica restauro G91R

Fonte, Immagini: Aeronautica Militare

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