CONCLUSA LA MISSIONE DEGLI EUROFIGHTER ITALIANI IN ISLANDA

I velivoli dell'Aeronautica Militare Italiana rientrano a casa dopo tre settimane di rischieramento presso Keflavik AFB per assicurare la difesa aerea dell'Islanda.

Eurofighter Typhoon dell'Aeronautica Militare Italiana presso Keflavik AFB, Islanda

Dopo circa 6 ore di volo e tre rifornimenti in volo si è concluso nella serata di venerdì 14 aprile il trasferimento dall'Islanda della maggior parte del personale e dei velivoli Eurofighter italiani impegnati nell'operazione NATO di Interim Air Policing.

A partire dal 23 marzo, a seguito del conseguimento della Full Operational Capability da parte del NATO, per tre settimane il distaccamento italiano ha assicurato l'integrità dello spazio aereo della NATO, rafforzando l'attività di sorveglianza dei cieli dell’Islanda che non possiede capacità e strutture per la difesa aerea autonoma.


Sei caccia Eurofighter e circa 140 uomini e donne dell'Aeronautica Militare sono stati rischierati presso la base aerea della Icelandic Coast Guard di Keflavik, per garantire l'operazione di Interim Air Policing per la Difesa dello Spazio Aereo della NATO sopra i cieli dell'Islanda e per effettuare, al contempo, attività addestrativa congiunta anche con la Coast Guard islandese.


"Sono orgoglioso di aver avuto il privilegio di essere a capo di questo fantastico team - ha dichiarato il colonnello Spigolon a tutto il personale della TFA - ognuno di voi ha dato il massimo affinché tutto andasse per il meglio ed è per questo che vi ringrazio molto. Anche se la maggior parte di noi proviene da differenti ambiti lavorativi, abbiamo operato come un'unica squadra. Il confronto e lo scambio di idee tra le diverse realtà ha permesso a tutta la Task Force Air di crescere ulteriormente, portando così a casa un bagaglio d'esperienze notevolmente arricchito."


All’operazione hanno preso parte, piloti, ufficiali tecnici, specialisti e personale logistico ed operativo del 4°, 36° e 37° Stormo, nonché un team di Controllori della Difesa Aerea del Comando Operazioni Aeree di Poggio Renatico e del 22° Gruppo Radar di Licola (Na) che ha assicurato la gestione tattica dell’operazione garantendo il servizio di sorveglianza, riporto e controllo nell’Aerea di Responsabilità (AOR - Area of Responsability) ed i collegamenti con il CAOC (Combined Air Operation Center) di Udem.


Di assoluto rilievo anche il contributo fornito dal ReSTOGE che ha partecipato all'operazione con una cellula dedicata a cui è stato assegnato il compito di fornire il supporto operativo ai velivoli impiegati nello svolgimento delle missioni di volo.

La Force Protection del personale e del materiale italiano sull'aeroporto islandese è stata affidata ai "Fucilieri dell'Aria" del 16° Stormo dell’Aeronautica Militare.

Le fasi di re-deployment, così come avvenuto per quelle di rischieramento iniziale, sono state garantite dal personale e dagli assetti aerei C-130J della 46^ Brigata Aerea di Pisa, KC767 del 14° Stormo di Pratica di Mare e dall'Atlantic del 41°Stormo di Sigonella. Il 3° Stormo di Villafranca ha curato le necessarie predisposizioni logistiche e, tramite l'Air Mobility Unit, ha assicurato la corretta gestione dei carichi del materiale e dei passeggeri a bordo dei velivoli.


Tutte le infrastrutture tecniche ed operative connesse alle telecomunicazioni sono state approntate e gestite dal personale della 4^ Brigata Telecomunicazioni e Sistemi D.A./A.V., del ReSIA e del ReGISCC.

L'Aeronautica Militare italiana partecipa con continuità all'Interim Air Policing di Albania, a partire dal 2009, della Slovenia, dal 2004, alternandosi in questo servizio rispettivamente con la Grecia e con l'Ungheria, ed è già stata impegnata in Islanda nel giugno del 2013.


L'Air Policing (AP) è una capacità di cui si è dotata la NATO a partire dalla metà degli anni cinquanta e consiste nell'integrazione in un unico sistema di difesa aerea e missilistico della NATO dei rispettivi e analoghi sistemi nazionali messi a disposizione dai paesi membri. L'attività di Air Policing è condotta sin dal tempo di pace e consiste nella continua sorveglianza e identificazione di tutte le violazioni all'integrità dello spazio aereo NATO alle quali si fa fronte prendendo le appropriate azioni utili a contrastarle, come ad esempio il decollo rapido di velivoli caccia intercettori, il cosi detto scramble.

L'AP è svolta nell'ambito dell'area di responsabilità del Comando Operativo Alleato della NATO (Allied Command Operation - ACO) di stanza a Bruxelles e viene coordinato dal Quartier Generale del Comando Aereo Alleato (Headquarters Allied Air Command) di Ramstein (GER).

Testo, Immagini: Aeronautica Militare Italiana

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