Aviazione Esercito - 7° Reggimento AVES "Vega"

Aviazione Esercito Reggimento AVES Vega
Elicotteri AH-129D ed UH-90A del 7° Reggimento AVES "Vega".

Il 7° Reggimento Aviazione dell'Esercito "Vega", con sede presso l'Aeroporto "G. Vassura" di Rimini-Miramare, è una delle unità di punta della Brigata Aeromobile "Friuli" e concorre, con i propri assetti, allo svolgimento di "Operazioni Aeromobili" ed "Operazioni Aeromeccanizzate" in tutti gli scenari operativi, sia in territorio nazionale che all'estero, per garantire la manovra terrestre dalla "terza dimensione" e per il supporto aereo alle operazioni speciali. Il Reggimento contribuisce inoltre al servizio di Pronto Intervento Aereo Nazionale per l'assolvimento di missioni di carattere operativo e di pubblica utilità sul territorio nazionale 24 ore su 24, 365 giorni l'anno.

Storia del 7° "Vega"

Il 7° Reggimento Elicotteri d'Attacco "Vega", viene ufficialmente costituito a Casarsa della Delizia (PN) presso l'Aeroporto Francesco Baracca il 5 luglio 1996 con personale e mezzi provenienti dal 5° "Rigel", ricevendo la Bandiera di Guerra con decreto del 15 luglio 1996. Il suo impiego è quasi immediato. Tra i mesi di aprile ed agosto del 1997, il Reggimento viene subito impiegato con successo per lo svolgimento dell'operazione "Alba". Posto inizialmente alle dipendenze dell'Ispettorato dell'Aviazione dell'Esercito, il 23 ottobre 1998 a causa di sopravvenute necessità ordinative, si riconfigura presso l'Aeroporto "Vassura" di Rimini per dare vita al 7° Reggimento Aviazione dell'Esercito "Vega".

Il 1° gennaio 1999, il Reggimento viene inquadrato all'interno della Brigata "Friuli". Con Decreto del Ministro della Difesa del 1° giugno 1999, il "Vega" (come tutti gli altri reparti AVES) entra a far parte dell'Arma di Cavalleria, specialità Cavalleria dell'Aria. In data 3 ottobre 1999 a Pinerolo, alla presenza del Presidente della Repubblica, in occasione del 36° raduno nazionale della Cavalleria, il Reggimento riceve lo Stendardo in sostituzione della bandiera. Il 1° gennaio 2000 assume la denominazione di 7° Reggimento Cavalleria dell'Aria "Vega". Il 24 Ottobre 2003 riassume l'attuale denominazione e, riceve nuovamente la Bandiera di Guerra il 10 maggio 2019, a Viterbo, in occasione del 68° anniversario della costituzione dell'Aviazione dell'Esercito.

Abbiamo parlato di compiti, assetti ed altro ancora con il Comandante del 7° Reggimento "Vega" Colonnello Pilota Enrico Tamagnone

BBF: Quali compiti svolge il Reggimento in Patria ed in teatro operativo?

Il 7° Reggimento AVES "Vega", inquadrato nella Brigata Aeromobile "FRIULI" di Bologna, si avvale di due distinti Gruppi di Volo: il 25° Gruppo Squadroni "Cigno" equipaggiato con gli elicotteri UH-90 ed il 48° Gruppo Squadroni "Pavone" dotato degli elicotteri AH-129 "Mangusta". Il supporto tecnico e manutentivo degli elicotteri viene invece garantito dal Gruppo Squadroni di Sostegno.

Con l'impiego integrato delle due linee di volo distinte, il "7° Vega", vanta la particolarità di essere in grado di assolvere a tutti i compiti che possono essere assegnati ad un reparto di volo dell'Aviazione dell'Esercito, variando le configurazioni degli elicotteri. Quest'ultime vengono sempre definite di volta in volta in base alla valutazione dello scenario operativo d'impiego ed un'attenta pianificazione della missione sia in Patria che all’estero. La perfetta integrazione tra le due linee di volo AH-129D ed NH-90 permette al Reggimento di poter impiegare i propri aeromobili per missioni di trasporto, scorta e ricognizione, manovra nella terza dimensione in integrazione con la componente terrestre e le Forze Speciali ed inoltre condurre compiti specialistici specifici, come missioni di recupero personale ferito MEDEVAC (Medical Evacuation)/NEO (Non Combatant Evacuation Operation), oppure rimasto isolato (Personnel Recovery).

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Il 7° "Vega", in Patria, può fornire il concorso operativo alle strutture preposte impiegando i propri assetti al fine di fronteggiare quelle situazioni critiche di salvaguardia della vita umana; in altri termini, nel caso di "imminente pericolo di vita" questo intervento può avvenire con tempestività ed immediatezza impiegando gli elicotteri dell'Aviazione dell'Esercito su richiesta delle Prefetture competenti.

Dal 15 giugno scorso fino al 30 settembre l'Esercito Italiano concorre alla campagna antincendio boschivi con l'elicottero NH-90 che ha la capacità di trasportare fino a 1700 lt di acqua o liquido estinguente con la benna antincendio.

Dalla sua riorganizzazione sull'aeroporto di Rimini, il 7° rgt. AVES "VEGA" con il suo personale è stato impiegato in:

- Kosovo (Op. KFOR 2002-2009)
- Iraq (Op Antica Babilonia 2004-2006)
- Libano (Op. Unifil 2008-2009)
- Afghanistan (Missione ISAF RSM 2007-2021)
- Mali (Op. Barkhane 2021-2022)
- Iraq – Erbil (Op Inherent Resolve 2016- ancora in atto)
- Iraq – Al Asad (Op NATO Mission Iraq 2022- 2023)

Gli UH-90A solcano i cieli iracheni, senza soluzione di continuità, dal 2016, supportando la componente terrestre e garantendo alla coalizione internazionale assetti pronti a condurre missioni di "Personnel Recovery" ed "Air Movement".

BBF: AH-129 e UH-90 sono piattaforme nate per svolgere ruoli diversi, come vengono integrate tra loro e per quali tipo di missioni? Ci sono limiti dati dalla differenza di età?

L'AH-129D e l'UH-90, pur essendo impiegati per compiti diversi, trovano una perfetta integrazione d'impiego nel Reconnaissance Surveillance Team (RST) o più comunemente Purple Team. Il Purple Team è un assetto costituito da un elicottero da esplorazione e scorta (AH-129) e un elicottero da trasporto tattico (UH-90), impiegato in maniera flessibile, adattandosi alle possibili evoluzioni dello scenario operativo attuale. Il Purple Team può avere diverse configurazioni, le quali vengono definite, di volta in volta, dall'attenta valutazione di alcuni fattori quali, il compito assegnato, la presenza di personale ostile, il tempo disponibile, la morfologia del terreno, la minaccia e la presenza o meno di personale e abitazioni civili. In particolare, negli scenari operativi attuali, il Purple Team viene impiegato per il trasporto di personale/materiale, il supporto logistico, l'evacuazione di personale ferito (Medical Evacuation). La peculiarità di questo team, sta nella possibilità di poter disporre di un assetto con la capacità di deterrenza propria dell'AH-129 e, della polivalenza dell'UH-90 in maniera integrata, attraverso la standardizzazione ed omogeneizzazione delle diverse procedure d'impiego, obiettivo primario del training degli equipaggi.

BBF: Quali versioni di AH-129 e UH-90 sono attualmente in servizio presso i due gruppi volo? Sono previsti nuovi aggiornamenti?

Per l'UH-90, la Forza Armata ha a disposizione macchine la cui tecnologia di bordo è costantemente sviluppata ed aggiornata (versione MR1 con i più recenti standard avionici), tenendo conto delle esigenze e delle richieste evidenziate dagli utilizzatori delle macchine stesse. L'obiettivo principale dei continui aggiornamenti è infatti quello di garantire una maggior capacità operativa ed una più apprezzabile e considerevole sicurezza, nella perfetta integrazione uomo-macchina. Ovviamente, le continue innovazioni ai sistemi di bordo, in termini di hardware e software, richiedono il costante aggiornamento degli equipaggi, degli Istruttori e dei tecnici manutentori, in modo che siano sempre in grado di "sfruttare" tutte le potenzialità delle moderne tecnologie presenti, in ogni condizione operativa.

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Per quanto concerne l'AH-129 "Mangusta", giunto ora alla versione "Delta", dall'entrata in servizio dell'elicottero ad oggi, si sono susseguiti diversi aggiornamenti che hanno portato numerose migliorie in termini capacitivi e ne hanno consentito l'impiego nelle condizioni più difficili. Il "Mangusta" è un elicottero che ha dato dimostrazione di altissima affidabilità dal punto di vista manutentivo e ha garantito sempre la massima sicurezza degli equipaggi in ogni condizione. In tale ambito, l'Esercito Italiano e la Difesa stanno portando avanti un chiaro programma per sostituire il "Mangusta". Tale programma è parte del grande impulso che l'Esercito sta imprimendo per ammodernare il parco dei propri mezzi ed equipaggiamenti. Il nuovo elicottero, che sarà denominato AH-249, si basa sulla decennale esperienza maturata dal "Mangusta" e consentirà di fare un notevole passo avanti in termini di prestazioni, allineandosi alle piattaforme UH-90 e CH-47 per velocità e autonomia, aumentando la capacità di carico e la qualità dei sistemi di navigazione, di autoprotezione e di comunicazione in ambiente net-centrico, nonché la sostenibilità logistica.

BBF: Come funziona la manutenzione delle due piattaforme? Quali attività vengono svolte dal personale del Reggimento e quali dalla ditta?

Le attività tecnico manutentive degli elicotteri vengono garantite dal Gruppo Squadroni di Sostegno. La manutenzione degli elicotteri, di entrambe le linee di volo, NH-90 e AH-129D, fino ad un certo livello di complessità, viene completamente garantita all'interno del Reggimento dal personale tecnico altamente specializzato. La manutenzione di livello superiore viene demandata ad altri enti di Forza Armata preposti a tali interventi ovvero all'intervento della ditta. Per entrambe le linee, il Reggimento ha ottenuto e mantiene dal 2018 la certificazione da parte della DAAA (Direzione degli Armamenti Aeronautici e per l'Aeronavigabilità) quale ente di manutenzione approvato per il mantenimento dell'aeronavigabilità.

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BBF: Quali vantaggi operativi ha portato l’UH-90 rispetto ai suoi predecessori?

Il programma NH-90 è il più grande programma elicotteristico europeo volto a soddisfare le esigenze per una risorsa versatile in grado di eccellere nelle operazioni terrestri e navali. L'NH-90 bimotore multi-missione è l'elicottero più versatile e moderno della sua categoria. Sviluppato nell'ambito della joint venture NHIndustries che coinvolge Leonardo Elicotteri, Airbus Helicopters e Fokker.

La differenza sostanziale che emerge agli occhi dell'equipaggio di un NH-90 è che, rispetto ai suoi predecessori, non è più sufficiente "pilotare" l'elicottero, ma, diventa necessaria la capacità di "gestione" di un aeromobile così complesso. La sofisticata avionica, i 4 display multifunzione con tutte le informazioni ed i dati relativi allo stato di funzionamento dei sistemi di bordo e di navigazione implicano che gli equipaggi abbiano una preparazione ed una formazione avanzata accurata ed approfondita, che garantisca loro di gestire in ogni suo aspetto l'NH-90 anche in condizioni di stress. Tutto questo è possibile grazie all'altissima affidabilità dei sistemi elettronici interconnessi tra loro che, di fatto, coadiuvano il pilota nella gestione di particolari procedure.

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In sostanza i punti di forza dell'NH-90 sono la velocità, la manovrabilità, anche con pesi che vanno ben oltre il doppio del vecchio elicottero AB-205, versatilità di utilizzo e manutenzione di tipo modulare, che permette di ridurre notevolmente i tempi di lavorazione, chiaramente a discapito di una logistica dal costo molto elevato. Elevati livelli di sicurezza e sopravvivenza sono parte integrante dell'NH-90. La versione TTH garantisce una bassa tracciabilità acustica, radar, sensori infrarossi ed è inoltre dotata di un sistema per la visione notturna Forward Looking Infrared (FLIR), visori notturni (NVG) e display integrati nel casco. Ulteriori equipaggiamenti comprendono radar meteorologico, mappe digitali, sistema anticollisione, sedili blindati per i piloti, contromisure a protezione di possibili minacce.

BBF: Come si è evoluto negli anni il ruolo del pilota? Quali sono le sfide di oggi e del futuro?

Diventare pilota dell'Aviazione dell'Esercito significa raggiungere un traguardo d'eccellenza riservato a pochi e fin dalla sua fondazione, l'Aviazione dell'Esercito ha fatto della professionalità, della competenza e dello spirito di sacrificio dei propri equipaggi le fondamenta sulle quali basare la storia e i successi di questa specialità.

Il pilota dell'Esercito, per sua natura, conduce la manovra terrestre nella 3^ dimensione, pertanto, la formazione ed il costante aggiornamento dei nostri piloti e specialisti, sono l’obiettivo prioritario senza il quale non sarebbe garantita l'efficienza operativa dei nostri Reparti. I nostri piloti devono acquisire rapidamente la massima consapevolezza della situazione sul terreno per essere pronti a prendere decisioni immediate condizioni critiche.

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Oggi, per un pilota dell'Esercito, risulta fondamentale la capacità di saper "gestire" degli aeromobili che diventano ogni giorno più complessi. L'avionica estremamente sofisticata e la moderna tecnologia di tipo prevalentemente elettronico che si trovano a bordo dei moderni aeromobili a volte quasi "si sostituiscono" al pilota nella gestione di particolari procedure. Ciò implica che, oltre ad una predisposizione all'utilizzo dei sistemi e delle nuove tecnologie informatiche, i piloti siano soggetti ad una preparazione ed una formazione avanzata accurata ed approfondita, che garantisca loro di saper gestire l'aeromobile in ogni suo aspetto anche in condizioni di stress operativo.

BBF: Quali sono i principali successi ottenuti con le due piattaforme durante le missioni all’estero?

Fin dagli anni 90 il "Mangusta" è stato costantemente impiegato in tutti Teatri Operativi che hanno visto operare i contingenti italiani, con il principale compito di garantirne la sicurezza. Il "Mangusta" è un elicottero che ha dato sempre dimostrazione di altissima affidabilità dal punto di vista manutentivo e garantisce anche ora la massima sicurezza degli equipaggi in ogni condizione di impiego operativo.

L'Esercito Italiano è uno dei primi e maggiori operatori di NH-90, fino ad oggi ha effettuato 31.096 ore di volo in Italia e all'estero. Gli UH-90A hanno avuto un ruolo fondamentale negli anni dimostrando capacità tattiche straordinarie, sia in patria che in teatro operativo, svolgendo le proprie missioni in condizioni complesse con elevata flessibilità, disponibilità operativa e grande efficacia.

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BBF: Quale iter addestrativo seguono i piloti di AH-129 e UH-90? Il tipo di piattaforma viene assegnata in base a graduatoria/disponibilità oppure è possibile fare la scelta?

ll pilota dell'Aviazione dell'Esercito, è un Ufficiale o un Sottufficiale su cui la Forza Armata investe tanto in termini di formazione, con un iter addestrativo che dura più di due anni. Dopo aver acquisito il Brevetto Militare di Pilota di Elicottero presso l'Aeronautica Militare o le Silver Wings presso la scuola di volo dello US Army di Fort Rucker (Alabama), i piloti dell'Esercito frequentano un corso di Specialità presso il Centro Addestrativo dell'Aviazione dell'Esercito a Viterbo, dove imparano le tecniche di volo impiegate nell'ambito delle operazioni militari (volo tattico diurno e notturno con apparati di visione notturna, volo in formazioni).

Terminata questa fase, il pilota indirizzato al "Mangusta" svolge un corso di abilitazione della durata di circa sei mesi presso il Centro Formazione Equipaggi di Casarsa della Delizia (PN) presso il 5° Reggimento AVES "Rigel", durante il quale alternando attività teorica ed attività di volo apprende l'utilizzo degli impianti, dei sistemi e dell’armamento dell’elicottero, alternando ore di volo sull’elicottero alle ore di simulatore presso il Combat Mission Simulator del Centro Addestrativo Aviazione dell'Esercito di Viterbo (CAAE).

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Il pilota indirizzato sulla linea NH-90 svolge un corso di abilitazione della durata di circa sei mesi presso il Centro Formazione Equipaggi del 7° Reggimento Aviazione dell'Esercito "VEGA", dotato di aule che consentono di consolidare parte delle nozioni acquisite nella fase teorica dei corsi e del PTT (Part Task Trainer), che riproduce fedelmente l’interfaccia uomo-macchina e consentono a tecnici e piloti di addestrarsi ai sistemi di bordo.

La scelta dell'aeromobile viene verosimilmente espressa dal pilota al termine del corso ma ovviamente rimane dettata dalle esigenze operative e di Forza Armata al fine di bilanciare al meglio i potenziali, anche in termine di età anagrafica, esperienza ed attitudine, tra le due linee di volo.

BBF: Quali sono le caratteristiche fondamentali che la vostra flotta deve avere per operare efficacemente negli scenari di oggi?

La flessibilità e la capacità di svolgere un'ampia gamma di missioni è il tratto distintivo degli elicotteri dell'Aviazione dell'Esercito. Questi avanzati mezzi sono in grado di compiere numerose missioni tra cui trasporto truppe, utility, recupero personale, ricognizione e supporto aereo in ogni area geografica e condizione metereologica, contrastando molteplici minacce.

I sistemi di missione avanzati interagiscono con equipaggiamenti e armamenti, rendendo ogni elicottero un'interfaccia operativa che si integra con il moderno spazio digitale di impiego. Inoltre sono in grado di cooperare con altre piattaforme al fine di rilevare, identificare, localizzare e mettere a segno azioni anche letali per contrastare minacce in più scenari, in un ambiente operativo in continua evoluzione.

La rapida evoluzione dei requisiti significa che la capacità di collaborare con piattaforme con pilota a bordo o a pilotaggio remoto in un contesto operativo 'networkcentrico' (nel quale tutti gli assetti alleati coinvolti sono collegati) è sempre più importante.

BBF: Quali sono i prossimi passi del Reggimento?

Servire diuturnamente il nostro Paese assolvendo tutti i compiti a noi affidati con abnegazione e preparandoci quotidianamente per affrontare con entusiasmo e coraggio tutte le molteplici e complesse sfide che ogni giorno si presentano, siano esse operative che addestrative; naturalmente l'addestramento rappresenta il core business del reparto per la preparazione degli equipaggi impegnati senza interruzione in Italia e all’estero. Nell'evolversi dello scenario geopolitico e della tecnologia, la nostra sfida è quella di farci trovare sempre pronti, innanzitutto in termini di forma mentis, improntando il nostro operare quotidiano al "sapere essere" oltre che al "saper fare" e orientati ai valori di riferimento.

Considerazione finale

Durante la nostra visita abbiamo potuto apprezzare la passione e dedizione che tutti gli uomini del Reggimento mettono nello svolgere il proprio lavoro, consapevoli che il loro ruolo richiede massimo sforzo e la necessità di un miglioramento continuo. Ognuno di loro ha infatti un compito diverso da quello delle persone comuni: difendere il Paese, la libertà e la democrazia.

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VIDEO


Testo e Immagini: Matteo Sanzani
Video: Valentina Comastri (con canzone "Ipnotik" di Gianluca Casali)  

Gli autori desiderano ringraziare per l’opportunità l’Ufficio Pubblica Informazione di SME, il Comandante del 7° Reggimento “Vega” Colonnello Pilota Enrico Tamagnone, l'Addetto alla Pubblica Informazione del 7° Reggimento “Vega” Valerio Magrini, il Comandante del 48° Gruppo Squadroni Tenente Colonnello Pamela Elena Sabato e tutto il personale del 7° Reggimento “Vega” che ci ha seguito nel corso del servizio.



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