L'Aviazione dell'Esercito celebra il suo 71° anniversario
Elicottero da esplorazione e scorta AH-129 Mangusta. |
10 Maggio 2022 - L’Aviazione dell’Esercito, la Specialità di volo dell’Esercito Italiano che dal 1951 opera nei cieli di tutto il mondo al servizio del Paese, ha celebrato oggi il suo 71° anniversario. Nell’occasione, il Comandante delle Forze Operative Terrestri e Comando Operativo Esercito (COMFOTER COE), Generale di Corpo d’Armata Giovanni Fungo, ha visitato il Centro Addestrativo AVES, scuola di volo e casa madre della Specialità.
Alla presenza di autorità civili, militari e religiose, tra le quali il Prefetto di Viterbo, l’evento ha assunto un senso ancor più solenne per la partecipazione del Vescovo di Viterbo, Monsignor Lino Fumagalli che, nella ricorrenza, ha voluto donare all’Aviazione dell’Esercito una Reliquia di San Giovanni XXIII, Patrono dell’Esercito. Il prezioso dono verrà collocato nella Cappella ai Caduti presso il Comando Aviazione dell’Esercito.
Il Comandante del COMFOTER COE, accompagnato dal Comandante dell’AVES, Generale di Divisione Andrea Di Stasio, nella mattinata ha reso omaggio al monumento ai Caduti dell’Aviazione dell’Esercito. Nel corso del suo saluto ai baschi azzurri, il Generale Fungo ha ringraziato gli uomini e le donne dell’Aviazione dell’Esercito per l’impegno costante in Patria e all’estero, rimarcando il ruolo chiave che la specialità ha assunto nelle operazioni e negli scenari moderni.
Il Generale Di Stasio ha espresso al Vescovo di Viterbo l’alto onore di tutta l’Aviazione dell’Esercito nel ricevere la Reliquia del Santo Patrono dell’Esercito. “Il dono che lei ci ha fatto” – ha detto il Comandante dell’AVES – “rappresenta per noi uno stimolo ancor più forte nel prestare ogni giorno servizio a difesa della pace; grazie infinite, a nome mio e di tutti i baschi azzurri”.
L’Aviazione dell’Esercito, come ha ricordato lo stesso Comandante, trae le sue origini dal lontano 1884, quando a Roma fu costituito il primo Servizio Aeronautico, presso il distaccamento della Brigata Mista del 3° Reggimento Genio, che aveva in dotazione gli aerostati da ricognizione. Nel corso degli anni, la Specialità si è evoluta con l’acquisizione e l’impiego dei più moderni aeromobili.
Oggi l’Aviazione dell’Esercito, tecnologicamente all’avanguardia e al passo coi tempi, è una componente determinante, presente in tutte le operazioni internazionali e sul territorio nazionale negli interventi emergenziali. Costituita da Reparti dislocati in tutta Italia, che impiegano gli elicotteri e gli aerei in dotazione, ha come missione quella di garantire la manovra terrestre nella e dalla terza dimensione. Gli assetti di volo dell’AVES, in virtù della loro versatilità, svolgono quindi una preziosa attività aerea, a sostegno della popolazione civile, tra la gente e per la gente.
I baschi azzurri, infatti, sono impiegati per concorsi in caso di pubbliche calamità o emergenze, per interventi a salvaguardia della vita umana, o ancora per esigenze di pubblica utilità, per la tutela ambientale e per necessità di Protezione Civile, come nell’ambito della Campagna Antincendi Boschivi (AIB), cui gli aeromobili dell’Esercito contribuiscono significativamente ogni anno, assicurando rapidità d’intervento ed efficacia.
Alla presenza di autorità civili, militari e religiose, tra le quali il Prefetto di Viterbo, l’evento ha assunto un senso ancor più solenne per la partecipazione del Vescovo di Viterbo, Monsignor Lino Fumagalli che, nella ricorrenza, ha voluto donare all’Aviazione dell’Esercito una Reliquia di San Giovanni XXIII, Patrono dell’Esercito. Il prezioso dono verrà collocato nella Cappella ai Caduti presso il Comando Aviazione dell’Esercito.
Il Comandante del COMFOTER COE, accompagnato dal Comandante dell’AVES, Generale di Divisione Andrea Di Stasio, nella mattinata ha reso omaggio al monumento ai Caduti dell’Aviazione dell’Esercito. Nel corso del suo saluto ai baschi azzurri, il Generale Fungo ha ringraziato gli uomini e le donne dell’Aviazione dell’Esercito per l’impegno costante in Patria e all’estero, rimarcando il ruolo chiave che la specialità ha assunto nelle operazioni e negli scenari moderni.
Il Generale Di Stasio ha espresso al Vescovo di Viterbo l’alto onore di tutta l’Aviazione dell’Esercito nel ricevere la Reliquia del Santo Patrono dell’Esercito. “Il dono che lei ci ha fatto” – ha detto il Comandante dell’AVES – “rappresenta per noi uno stimolo ancor più forte nel prestare ogni giorno servizio a difesa della pace; grazie infinite, a nome mio e di tutti i baschi azzurri”.
L’Aviazione dell’Esercito, come ha ricordato lo stesso Comandante, trae le sue origini dal lontano 1884, quando a Roma fu costituito il primo Servizio Aeronautico, presso il distaccamento della Brigata Mista del 3° Reggimento Genio, che aveva in dotazione gli aerostati da ricognizione. Nel corso degli anni, la Specialità si è evoluta con l’acquisizione e l’impiego dei più moderni aeromobili.
Oggi l’Aviazione dell’Esercito, tecnologicamente all’avanguardia e al passo coi tempi, è una componente determinante, presente in tutte le operazioni internazionali e sul territorio nazionale negli interventi emergenziali. Costituita da Reparti dislocati in tutta Italia, che impiegano gli elicotteri e gli aerei in dotazione, ha come missione quella di garantire la manovra terrestre nella e dalla terza dimensione. Gli assetti di volo dell’AVES, in virtù della loro versatilità, svolgono quindi una preziosa attività aerea, a sostegno della popolazione civile, tra la gente e per la gente.
I baschi azzurri, infatti, sono impiegati per concorsi in caso di pubbliche calamità o emergenze, per interventi a salvaguardia della vita umana, o ancora per esigenze di pubblica utilità, per la tutela ambientale e per necessità di Protezione Civile, come nell’ambito della Campagna Antincendi Boschivi (AIB), cui gli aeromobili dell’Esercito contribuiscono significativamente ogni anno, assicurando rapidità d’intervento ed efficacia.
Fonte, Immagini: Esercito Italiano
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